In relazione alla visita in classe di Natino Chiarico

Natino Chirico è un artista italiano nato nel 1953 a Reggio Calabria, noto per la sua capacità di unire pittura e scultura attraverso l'uso di tecniche miste e materiali innovativi. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e poi a Roma, dove è stato allievo di maestri come Franco Gentilini e Arnoldo Ciarrocchi. Sin dai suoi primi lavori negli anni '70, si è distinto per una forte personalità artistica, esponendo in Italia e all'estero in numerose mostre personali e collettive. Chirico è conosciuto per l'uso del colore e della materia, che rappresentano i punti centrali delle sue opere. A partire dagli anni '90, ha iniziato a dedicarsi intensamente al cinema come tema principale, rendendo omaggio a icone come Totò, Eduardo De Filippo, Anna Magnani, Federico Fellini e Charlie Chaplin. Questo interesse per il cinema si manifesta in una serie di mostre personali che esplorano la forza espressiva di questi grandi artisti cinematografici attraverso una sintesi di pittura figurativa e tecniche più sperimentali; 


Tra le tecniche di rappresentazioni più usate da Chirico troviamo :


  • L’olio e l’acrilico su tela; Questa combinazione permette una versatilità straordinaria: l'olio è apprezzato per la sua profondità e le sfumature, mentre l'acrilico offre tempi di asciugatura rapidi e una brillantezza cromatica. La combinazione dei due gli consente di creare composizioni che sono al tempo stesso intense e dinamiche.
  • Tecnica Mista: Materiali come sabbia, carta, e altri elementi tridimensionali. L’obiettivo è quello di conferire texture e profondità alle sue opere, arricchendo così la dimensione visiva ed emotiva. Ad esempio, l'uso di tecniche miste nelle rappresentazioni di personaggi cinematografici permette a Chirico di fondere la pittura con elementi che rimandano a un senso tattile e fisico, creando una connessione tra l'immaginario del cinema e la realtà materiale.
  • Metacrilato: Negli ultimi anni, Chirico ha sperimentato l'uso del metacrilato (una plastica trasparente simile al vetro), combinandolo con la pittura ad olio. Questa tecnica è una fusione di pittura e scultura che gli permette di giocare con la trasparenza e la riflessione della luce, creando opere che si trasformano a seconda dell’angolo di visione. Il metacrilato rappresenta per Chirico un modo per rompere i confini della pittura tradizionale, inserendo una dimensione tridimensionale e scultorea all’interno delle sue opere


Punto centrale per Chirico, è l’uso del colore, utilizzato in modo vivace e audace per esprimere le emozioni dei soggetti. Il colore, nei suoi ritratti, non è semplicemente un elemento decorativo, ma diventa un veicolo per comunicare tensione emotiva e dramma interiore.

La combinazione di tecniche tradizionali e innovative gli consente di rappresentare non solo l'aspetto esteriore di icone del cinema, ma anche il loro mondo interiore. Il colore intenso, le superfici texturizzate, e l'uso di materiali come il metacrilato riflettono la sua volontà di superare i limiti della tela per coinvolgere lo spettatore in un’esperienza multisensoriale, che va oltre la mera rappresentazione figurativa


Ogni protagonista del cinema su cui lavora rappresenta emozioni profonde e universali che incarnano la fragilità e la grandezza umana, ma ciascuno lo fa in modo diverso, portando il proprio tratto distintivo. Tra soggetti delle sue opere nel mondo del cinema troviamo:


-Charlie Chaplin; con il suo personaggio del vagabondo, simboleggia la dualità tra comicità e tragedia. Chirico è affascinato dalla capacità di Chaplin di far ridere e piangere nello stesso momento, rappresentando la lotta dell'uomo comune per la dignità in un mondo ostile e indifferente. In Chaplin, vede una personificazione della fragilità umana e della capacità di resistere con ironia di fronte alla sofferenza.


-Totò; rappresenta per Chirico la comicità popolare e il genio della maschera. Tuttavia, al di là della facciata comica, c'è una dimensione di tristezza e malinconia, che Totò esprime spesso nei suoi film. Questo contrasto tra l'immagine del clown e l'interiorità più vulnerabile è centrale nelle opere di Chirico, che vede in Totò non solo il "principe della risata," ma anche un'icona di umanità autentica, capace di raccontare i desideri e le sofferenze della gente comune


-Anna Magnani; In questo caso si confronta con un'emozione molto intensa: la passione drammatica. Magnani è simbolo di una forza interiore vibrante, rappresentante di un'umanità che lotta con passione, dolore e orgoglio. Per Chirico, la Magnani è l'emblema della donna che non si piega, capace di affrontare il mondo con un misto di rabbia e vulnerabilità, rappresentando la resilienza e il coraggio di fronte alle avversità. La sua espressività potente e drammatica diventa un mezzo attraverso cui Chirico esplora la sofferenza e la forza d'animo femminile


-Federico Fellini; Fellini per Chirico rappresenta il sogno, la fantasia e il surreale. Nel mondo di Fellini, Chirico trova uno spazio per esplorare l'umanità attraverso un'ottica immaginativa e onirica. Fellini ha la capacità di rivelare l'assurdità e la bellezza della vita, e Chirico, attraverso le sue opere, cerca di trasmettere questa visione magica della realtà, in cui il sogno e l'immaginazione si intrecciano con il quotidiano. Fellini incarna l'idea di un teatro della vita, dove tutto è possibile e dove la fantasia è uno strumento per esaminare le sfumature più profonde dell'esistenza


In sintesi, per Chirico, questi quattro giganti del cinema rappresentano umanità, passione, fragilità e sogno, elementi chiave nella sua esplorazione artistica della condizione umana.


La domanda che vorremmo porre all’artista Chirico Natino, riguarda la sperimentazione e l'uso del Metacrilato; Qual’è stato il processo creativo che ha fatto scaturire in lei l’idea di sperimentare l’uso di questo elemento; Da dove nasce l’idea di questo materiale, se ci sono state suggestioni o confronti con altri colleghi che l’hanno influenzata, o è stata un’esigenza espressiva che le “tecniche classiche” della pittura non potevano soddisfare ? 


-Angelini Federico; Buttaglieri Dario

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